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durata più lunga del consueto, p. e. di quindici, o di venti anni, fissando il contributo, parte in generi e parte in denaro, in maniera che non possa mai averne danno grave nè l’una parte nè l’altra. Fatto ciò mantengono essi primi le promesse, danno alla famiglia esempi di moralità, porgono consigli, e ne’ bisogni ajuto.

L’utile che questi buoni Signori da tale pratica ritraggono è, che i coloni, avendo fondata speranza, anzi certezza, che non saranno soppiantati da alcuno, o mandati via a capriccio, e che lavorando con diligenza potranno sostentare la vita, e di qualche poco avvantaggiarsi, coltivano i fondi con assai più fervore, e molto meglio che qualunque altro che non ha questa certezza. Ed essendo i fondi bene coltivati, perchè i coloni vi hanno il loro torna a conto, non sono essi, i padroni, ridotti (come avviene a tutti quelli che affittano per tempo breve) alla necessità di fare diminuzione di canone, o di aggiungere molto del loro per rinovare li fondi. Chieggono essi forse meno degli altri, ma questo è loro pagato sicuramente, e per sempre, perchè i fondi sono sempre tenuti in buono stato.

Per ciò, ben calcolata ogni cosa, essi ricevono di più di quelli ch’esigono molto. A questi utili se ne aggiunge un altro, che dovrebbe sempre entra-