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ficiente, e se la superficie ne fu tutta bene coperta, resta fecondo ed ubertoso per tre e quattro anni.

Non così avviene ove il campo s’ingrassi in primavera seminandovi piante che esigono zappatura. Il letame collo zappare la terra una volta, e, come deesi fare col mais, anche due volte, viene dissotterrato, e il sugo o grasso, invece d’incorporarsi alla terra, è sollevato e portato via per aria dal calore, e dal vento. E che resta allora nel campo altro che strame disseccato e magro? Chi vorrà fare sue osservazioni con mente spregiudicata vedrà che tutto questo è vero.

È dunque d’immitarsi la pratica di que’ paesi dove il concime, trasportato ne’ campi destinati a seminarvi orzo, o segale, o frumento, e posto in una buca, e ben coperto di terra, ivi si lascia a macerare e farsi perfetto, e giunto il tempo della seminagione autunnale, spargesi ne’ campi, come sopra ho esposto, e subito arando si seppellisce ne’ solchi accuratamente. La terra che vi si pone sopra s’inzuppa di grasso, e diviene essa medesima ottimo concime.

Intorno alla maniera di aumentare e perfezionare i concimi scrisse avvertimenti utilissimi il nostro canonico Barone Cristani, i quali non posso qui compendiare. Egli dimostra che molte e molte materie, le quali sono dai più trascurate, con facili operazioni si convertono in letame eccellente.