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quinto, un quarto più che in passato; e il prezzo delle campagne si aumentò del terzo e della metà.

Ho esposto questi fatti verissimi, che sono confermati quanto al risultato da altri simili non pochi, ad ammaestramento di coloro che ancora credono essere dannoso convertire i pascoli in campagna. Io credo che sia utile fin là dove poca è la popolazione. Tale pochezza dipende, ne’ luoghi sani, dalla infingardaggine degli abitanti, e questa dal piccol numero de’ possessori di fondi. Costoro, poiché trovansi nell’agiatezza, vogliono godere, e sono per ciò, d’ordinario, alieni dal prendersi fastidii, e dalle spese che non procurano loro quello che dicesi divertimento. Il povero che lavora per essi, e che colla mercede che ne ha non può vantaggiarsi, lavora con svogliatezza, e rimane povero, e la povertà obbliga molti a restar celibi. Fate che i poveri possano lavorare per se, e con ciò vantaggiarsi, e li vedrete pieni d’energia e laboriosi; da che avverrà poi che avendo i mezzi di sostentarsi cresceranno le famiglie, e durando la voglia di lavorare, tutto si coltiverà con diligenza. La quale voglia durerà nei più, perché è impossibile che tutti si facciano ricchi.