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lievi: e dalla somma totale si fece detrazione di quello, che si rilevò uscire per comperare animali.

Altre volte numeravansi le case della villa, e, considerata la condizione d’ognuna, avendo riguardo ai comodi e alle mancanze, se ne faceva la stima; indi si rilevava il valore de’ carri, de’ rustici attrezzi, delle mobilie di una casa, indagando quali e quanti oggetti si preparavano in paese, e quali e quanti si debbono comperare, e a qual prezzo, e con che si pagano. Non tralasciò poscia di fare il novero degli artigiani che lavorano in paese e di quelli che mancano, e delle somme che debbonsi esporre per pagare l’opera degli estranei. Calcolò il guadagno annuo d’un calzolajo, d’un sarto, di un tessitore, d’un fabbro, d’un falegname, d’un muratore, e fece sopra ciò sue riflessioni.

Venne a parlare del necessario e del superfluo in cibi, in bevande, in vestimenti, in viaggi, in ricreazioni, e tutto sottopose a calcolo quanto potevasi esatto, e tirò conseguenze, e fece, e indusse i giovani a fare osservazioni, e proponimenti. Questi calcoli davangli poi l’opportunità di chiedere quanti e quali fossero i campi, i prati, le vigne, i boschi, in cui scorgevasi diligente coltura; e numerando, ed approssimativamente misurando que’ tratti di terreno che vedevansi trascurati, e potevansi coltivare meglio, alla maniera di quelli, mostrava a conti