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DI FRANCESCO REDI. 9

io, che da un più acuto morso ferito sono, cioè da quello dell’amore della Filosofia, il quale non men della Vipera miseramente pugne, particolarmente quando egli accarna ne i giovanili animi, o di coloro, i quali interamente privi di senno, o insensati affatto non sono, trovandomi da solo a solo con esso voi, non mi vergognerò di palesarvi le grandi smanie, che io ne meno, e come procuriFonte/commento: Pagina:Osservazioni intorno alle vipere.djvu/93 col balsamo della verità risanarlo; benissimo sapendo, quanto in sul vivo, e niente meno di me ne siate punto ancor voi.

Da Napoli arrivarono al principio di Giugno le Vipere per compor la Triaca nella Spezieria di S. A. Ser. alla di cui presenza, e di tutti gli altri Serenissimi Principi favellandosi di questi animali, e della gran parte, che egli anno nella composizione di quel maraviglioso antidoto, si venne a dire del lor veleno, e di quel, ch’ei fosse, ed in qual parte del lor corpo n’avessero la miniera.

Alcuni dissero, non aver la Vipera altro veleno, che i propri denti, i quali asserivano esser lavorati d’una tal figura, che per l’acutezza della punta, o del taglio de