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DI FRANCESCO REDI. 39

Quinto Sereno Sammonico, che il capo spiccato di fresco da una Vipera, e così caldo, e sanguinoso applicato in su la morsicatura è antidoto mirabile a quel veleno, ridasene senz’alcun dubbio, perchè ardisco dire essere una semplicità fanciullesca, se però molte prove, e riprove congiunte con la ragione non mi anno ingannato. Ingannato ben resterebbe, chi nel provveder rimedio alle avvelenate morsicature solamente si fidasse della maravigliosa potenza, che gli Scrittori anno attribuita al cedro; onde si legge in Ateneo, che due malfattori condennati ad esser fatti morire da gli Aspidi, e da quelli più volte fieramente morsicati, contuttociò non provarono la forza del veleno, perchè poco avanti, che quelli infelici arrivassero al patibolo, una certa compassionevole, e caritativa donnicciuola avea lor dato a mangiare un cedro. Più disgraziati di costoro furono due galletti, che da me per quattro giorni continui nutriti d’orzo, stato infuso nella decozzione del cedro, ed in fine empito loro il gozzo di pezzetti di cedro, e di cedrato, passato lo spa-