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DI FRANCESCO REDI. | 37 |
dursi a que’ tre ultimi versi, che furono la cagione, ed il principio del sonetto; così poter esser forse avvenuto in que’ tempi; e che quegli Autori formassero il loro pensiero di pianta, fingendo il morso dato dalla Vipera alla mammella della Cervia, e della Capra salvatica, quindi la medicina del veleno per lo succhiamento de’ loro parti lattanti, e finalmente la morte di questi, e la vita resa alle madri. Gli epigrammi sono i seguenti.
ΠΟΛΥΑΙΝΟΥ
Δορκάδος ἀrτιτόκοιο τιθηνητήριον οὖθαρ
Ε´μπλεον εἰδοῦσα πικρος` ἒτυψεν ἒχισ.
Νεβροσ` δ᾽ἰομιγῆ θηλην` σπάσε, καὶ τὸ δὖσαλθὲς
Τράυματος ἐξ ὀλοῦ πικρον` ἒβρωξε γάλα.
Αδην δ᾽ῆλλάξαντο, καὶ ἀυτίκα νήλει μοίρη
Ην ἒπορεν γαστηρ`, μαστος` ἀφεῖλε χάριν.