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32 | OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE |
prezzolati facevano il mestiere di succhiare le attossicate morsure. Ed in questo proposito mi sovviene della bella carità pelosa d’Augusto, il quale, come si legge in Svetonio, et in Paolo Orosio, poichè fu morta Cleopatra, comandò, che da’ Marsi, e da gli Psilli succhiata le fosse la ferita, e questa infingevole pietà la trovo sovente in que’ tempi usata ne’ cominciamenti de’ grandi Imperi, onde non molti anni avanti su le spiagge di Alessandria.
Cesare poi che ’l traditor d’Egitto
Gli fece ’l don dell’onorata testa,
Celando l’allegrezza manifesta
Pianse per gli occhi fuor, si com’è scritto.
Catone ancora in Affrica, e lo riferisce Plutarco, manteneva nel suo esercito molti Psilli, acciò medicar potessero le ferite serpentine col succhiarne fuora il veleno; e non vi persuadete, che gli Psilli, i Marsi, e gli Ofiogeni di que’ tempi avessero più particolare, e propria virtù di quella, che si abbia ogni uomo piu triviale di oggi giorno, e benche Plinio in più luoghi, et Aulo Gellio,