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DI FRANCESCO REDI. 15

levarne il fiele ho fatte mangiare ad un gatto, il quale vi so dire, che ghiottamente se ne leccò le labbra. In altri animali ne ho fatta più volte esperienza, ma però sempre di diversa spezie, perche, come voi ben sapete, vi sono molte cose, le quali ad una sorta d’animali servon di cibo, che ad un altra spezie producono effetti di veleno, o altri accidenti stravaganti, e noiosi; E per tacervi della Cicuta mangiata dalli storni, e dell’Elleboro dalle quaglie, e dalle capre, dirovvi, che pochi giorni fa abbiamo osservato, che un mezzo grano d’ostia unta con olio di ricino ha fatto ad un’omiciattolo vomiti, andate di corpo, e superpurgazioni angosciose, e terribili; e pure sei gocciole del medesimo olio messe in gola ad un galletto, non solo non l’anno ammazzato, ma non gli han fatto un minimo fastidio, ne data nausea, ne mosso il corpo.

Da queste osservazioni più volte fatte, toccato con mano, che il fiele della Vipera riceuto dentro per bocca non ammazza, si fece passaggio a considerare, se stillato nelle