del formaggio, e veramente credono, che sia polvere. Ed è, o sig. Redi, cosa degna di riflessione, che a queste bestiuole non solo non è punto nocivo il sommo caldo della state, ma ne meno la più rigorosa freddura della vernata; e sempre in tutte le stagioni tirano avanti francamente il lor vivere, e la loro infinita multiplicazione: E moltiplicano col solito natural modo, col quale multiplicano tutti quanti gli altri animali, cioè coll’unirsi i maschi alle femmine, e per questa unione gallate l’uova, e poscia lasciate dalle femmine in ogni luogo a benefizio di natura, da quell’uova ne nascono i piccoli animalucci di quella stessa figura, che conservano tutto il tempo della loro vita, perchè questi del formaggio secco non si trasmutano mai in animali volanti: E quell’uova sono così minute, che col Microscopio stesso non è così facile il ravvisarle subito: Elle sono però bianche, e diafane, come le madri, e della figura sopraccennata al num. 15. Ma ne parlerò più distesamente a suo tempo, quando darò alle stampe tutto il da me Osservato intorno agl’Insetti, camminando per quella strada, che da V. S. Illustriss. fu negli anni passati aperta, e spianata con tanta sua gloria. E non solamente favellerò degl’insetti terrestri, ma ancora di alcuni di quegli di mare, e particolarmente di quelle Brume da Lei mentovate nel suo Libro degli Animali viventi, che si trovano negli Animali viventi, che sono Tarli esterni de’ Navigli; e parlerò ancora de’ Dattili, che son tarli de’ sassi marini, e degli scogli, e spero di poter mostrare evidentemente,