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poco secondo le piccole sue forze, e secondo il suo bisogno, che sempre con le forze gli va crescendo; e col rodere si fa larghe, e profonde aperture nel legname. Ogni due mesi in circa, e particolarmente la state, suol gettar la spoglia; e continuando a rodere, va sempre crescendo la mole del suo corpo, fin che arrivi ad un’anno, e qualche volta a due, e talvolta a tre anni interi, come pur fino a questo tempo ne ha conservati vivi più d’uno la diligenza premurosa del sig. Diacinto Cestoni. Ma contuttociò, secondo il solito, si suol misurare il suo tempo più lungo, o più breve dal legno più duro, o men duro, che il Tarlo deve consumare, mentre che subito, che egli sia arrivato alla sua naturale, e conveniente grandezza si trasforma in Crisalide, e stando immobile in questa figura intorno a venti giorni, finalmente di nuovo si spoglia, ed uscendo dalle spoglie, si fa vedere alato, come stà nell’accennata Fig. VI.
Nella Fig. VII. è delineato il verme o Tarlo, che poi si trasforma in Scarafaggio Pillulario, ed in Scarafaggio Stercorario, siccome nella Fig. VIII. è rappresentato esso Scarafaggio Stercorario, e nella Fig. IX. lo Scarafaggio Pillulario.
Moltissime sono le razze degli altri Tarli, che stanno ne’ legni, nelle radiche, ed in altre simili cose. E tutti, come i sopraddetti, diventano a suo tempo Scarafaggi volanti. Tra questi ho trovato vero quello, che l’anno passato, V. S. Illustriss. mi disse, di essersi certificata, che in capo ad un’anno diventano ancor essi Scarafaggi volanti, quei Bachi grandi, rossi, e