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lacchi di porsi le brache in dosso. Ma gl’Indiani (quantunque vadin nudi per lo clima), ed i Morlacchi (benchè non portin le brache fino a certa età per altro, che per un inveterato costume) ci fanno richiamar alla memoria le invidiabili, quantunque rozze usanze de’ primi uomini, dalle quali la mutazione de’ luoghi più, e meno caldi avrà fatto degenerare i posteri. Se poi, come fu fatto credere al Fortis, i Morlacchi della Bosnia non dovessero pagar l’Araç, o sia il Tributo per tutto il tempo, che non portano le barcheFonte/commento: Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/269, buona parte di essi per liberarli dalla contribuzione, che deve a Maomettani, non si porrebbe le bracche in dosso per tutto il corso della vita. V’era però questo costume una volta, e per la malizia de’ Morlacchi, conosciuta da’ Turchi, fu forse abolito. Al presente i Morlacchi sudditi Ottomani sono costretti a pagar l’Araç tosto, che il loro capo s’ingrossa ad un dato segno, per saper il quale si fa così. Si prende un filo, e poi si doppia: si pone in bocca al fanciullo, e si misura la distanza, che passa dai labbri ai capelli della fronte. Allora si spiega il filo, ch’era doppiato, e con la doppia distanza, come ben si vede, che passa dai labbri ai capelli, si misura la circonferenza del capo. S’ella è minore del filo, il fanciullo non è in dovere di pagar l’Araç, ma s’ella è maggiore, comincia da quel punto a pagarlo, come tutti gli altri. Ciò succede comunemente verso l’età di sette, ovvero otto anni.
L’educazione de’ fanciulli Morlacchi, così rigida, come io la descrissi, si va aumentando col crescere degli anni. Essi il proprio petto espongono nudo ugualmente al più eccessivo bollor di State, che al più insoffribile rigore del Verno. Quindi ne avviene, che acquistano quella pregiabile sanità, e robustezza,