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pieni di coraggio, valorosi, intraprendenti, risoluti d’incontrar qualunque pericolo, e capaci di qualunque iniquità, che cominciano dal molestar i Turchi, e finiscono col molestar i proprj Nazionali. Le loro rapine non ànno per oggetto i Bovini, e le pecore, come crede il Fortis (che questo è mestiere più tosto de’ ladroncelli domestici) ma ciò, che più di rimarchevole si può loro presentare. Di bagatelluccie non si degnano. Quindi è se si sente, ch’essi ànno assaltata qualche Caravana Turca, convien dire, che sapevano, che ivi era molto dennaro, di cui la privano, mettendo in fuga le Persone, che compongono la caravana stessa, in confronto di cui gli Aiduzci sono sempre in picciol numero, ma non è difficile il tender delle imboscate, com’essi fanno. Arrischiano per vero dire spesse volte la vita per proccacciarsi l’alimento, ma egli è un bell’arrischiarla in questo modo. Dopo il famoso Socivizca però, di cui unirò la vita alle mie osservazioni, perchè si sappia il vero carattere, ed anche il valore degli Aiduzci, non si è mai sentito uno spoglio strabiliante delle Caravane Turche. Ma sembra, che anche gli Aiduzci abbiano la moda nelle loro violenti ruberie, e questa si cangia secondo la direzione de’ Capi. Il Bandito Bussich detto Rosso, Capo fino già un anno di venti compagni all’incirca, passando per alcune ville della Turchia, più rimote dal commercio delle popolazioni, si dice, che si facea pagar l’Arac, o sia contribuzione a guisa de’ Comandanti Turchi. Il solo nome del Rosso imprimeva terrore ai Turchi stessi, che ingrandiscono sempre le molestie degli Aiduzci cento volte più di quel, ch’elleno sono in fatto. Le caverne, e le sele montane sono atte ad eccitar molti al ladroneccio, verità conosciuta anche da Floro, parlando degli