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re delle relazioni altrui, quali se fossero vere, diverebbe un assioma indubitabile, che i Fiumi Kerka, e Cettina riconoscono sotterraneamente le stesse origini. Ma non è la sola Cettina, che abbia il Fiume sotterraneamente sopra le sue sorgenti. Si trovano in più luoghi delle nostre contrade de’ Fiumi sotterranei, poichè quasi tutti derivano dalla Turchia. Per questa ragione ogni grosso capo di acqua, che si perde nella Cettina à sempre una, o più Caverne sopra le sorgenti.

Nell’escir della Caverna, pieno di giubilo di aver veduto un maestoso Fiume sotterraneo, dopo esservi stato tre volte, senza poterlo vedere, io mi avvenni di sovente in alcuni pezzi di ossa, che i Morlacchi proclamavano de’ Santi Martiri, quando erano veramente ossa di capre, mangiate quivi in santa pace da chi non potea mangiarle liberamente altrove. Queste pretese, ed immaginarie ossa de’ Santi, facevano credere a’ Morlacchi, che chi era in peccato mortale non potea penetrar in tutte le parti della Caverna, come chi era innocente. Essi, ed io formavamo il numero di dodici Persone, e liberamente abbiamo vagato per tutte le parti della stessa, ove ci spinse la nostra volontà, conchiusero perciò, che tutti noi fossimo innocenti. Io li lasciai nella loro buona opinione, ma mi venne voglia di saper chi li à imbevuti d’idee, così strane, e mi dissero che i Calogeri (perchè questi erano Morlacchi del rito Greco, co’ quali io parlava) fanno loro credere, come un articolo di Fede, che in tutte le Caverne, che si trovano pe’ Monti, i Santi Eremiti abitassero una volta, e diventa irreligionario, chi non vi presta credenza intiera. Ma non finiscono quì le stravaganti idee, che ànno i Morlacchi, amanti del maraviglioso in proposito del-