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Rosso, che vive al giorno presente, e molto molesto fino a già parecchi mesi a’ Turchi si è reso, ed a’ Morlacchi del rito Greco ugualmente, per la solita discrepanza, che passa fra’ Morlacchi del rito Latino, e quelli del Greco1. Il soldo, che aveva ingiustamente Socivizca, e con violenza depredato a’ Turchi, lo avea dato a diversi del Contado di Zara, perchè lo impiegassero in mercatura, e con ciò viveva senza grande affanno. Credeva, che di lui più non si cercasse, e perciò si facea lecito passar spesso dalla Zermagna a Ostrovizca, e nel resto del Contado di Zara, ove si poteva adattar benissimo co’ caratteri, e Religione di buona parte di quella gente, che sendo arrivata colà da Monte-nero, conservan molti di essa, oltre il proprio cognome quello di chiamarsi Montenegrini, come in alcune altre parti della Morlacchia. Penetrata ch’ebbe l’attentissimo vivente Collonello del Territorio di Knin Stefano Nakich la dimora di Socivizca nel Contado di Zara, in esecuzione delle Sovrane deliberazioni, mandò un’Arambassà, chiamato Seravizca con trenta Panduri a dargli la caccia. L’Arambassà de’ Panduri lo rintrac-
- ↑ Io avea detto, parlando degli Aiduchi, ne’ costumi de’ Morlacchi, che Rosso fino a già un anno fu Capo di venti compagni in circa. Questi si acquietarono, e rimase Rosso solo. Ora si dice, ch’e’ fa de novi complici, e di novo sul punto di rendersi molesto più che mai. Ecco verificata la mia opinione parlando degli aiduchi, che „ se v’è un Capo facinoroso, e di cui il nome è in grido, ogni tentativo è vano (cioè di annientar gli Aiduchi) finchè non si spegna, o ammolisca il Capo stesso.„ Ma se non si può spegnere, che si deve fare? Vi pensino i saggi.