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no alle armi, per porsi alla difesa. Pochi giorni dopo a questo fattarello si unì a venticinque compagni, e andò all’assalto di una grossissima Caravana, che partiva da Ragusi per la Turchia portando molti Visclini,1 e felicemente gli riuscì senza troppa fatica di spogliarla, massacrar diecisette Turchi, e condur seco tre de’ vivi. Giunto Soçivizca al primo bosco, due di questi vivi com’erano ne impalò, ed al terzo lasciò l’incombenza di girare gli spiedi, e di arrostirli. Quando furono bene arrosti, tagliò le loro teste, e le consegnò al Turco, che le arrostì, imponendogli di portarle a Travnik al Passà, facendogli noto, che se non gli lascierà i figli, e la moglie, farà lo stesso con quanti Turchi gli si presenteranno, ed „ oh quanto, soggiunse, si accrescerebbe la mia gioia, se mi riescisse di far la stessa funzione al Passà medesimo! “ I suoi compagni credevano ben fatto, che si ammazzasse anche il terzo Turco, ma no, disse Soçivizca: è sempre meglio, che resti qualcuno, che sappia riferire a’ Turchi, quanto siamo noi capaci di fare. “ Così, allora quando i Cartaginesi voleano massacrare tutti i Romani nella famosa battaglia di Canne, pensava l’accorto Anibale esser meglio lasciarne parecchi, perchè alla Patria portassero l’annuncio della disfatta del loro E-
- ↑ Visclini sono monete di Ragusi, che corrono un Ducato Veneto di argento, e cinque soldi all’incirca che non contengono il valore di un quarto di Filippo, per quanto fu osservato dopo replicate esperienze. Il nome che portano pare che dinoti la loro scelerata qualità, poichè Visclini corrisponde quasi al dir cagnolini. Questa moneta si spaccia molto nello Stato Ottomano, e mensualmente n’esce di Ragusi una summa, per quanto dicesi, considerabilissima.