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quel ch’è più comune in abiti da Frati Zoccolanti. Per questa ragione un giorno ebbe a dirmi un Italiano, vedendo dalle Ville portar i Morlacchi a seppellire a Sign. „Diamine! È possibile, che qui non muojano altri, che Frati, e Monache“ Avendo io chiesto ad un Morlacco la ragione, per cui vestonsi i morti in abiti da Frati, mi disse, che nella Valle di Giosafat tutti devono comparire con quegli abiti, con cui vengono sepolti, e che perciò essi scielgono i più sacri. Questa opinione non è propria di tutti i Morlacchi, e sembra dovess’essere di que’ pochi, che sanno leggere, la maggior parte de’ quali se ne ride, in vece di approvarla. Terminate le sacre funzioni, al momento di seppellire il morto si rinovano i pianti, e gli urli de’ parenti dello stesso, cui le Donne danno comissioni di salutar tutti i parenti, ed amici dell’altro Mondo. Dopo ciò tutta la comitiva si porta alla casa, da dove fu levato il morto, ed ivi si prende il solito cioccolatte di Rakia. Alla sera tutti i conoscenti ben forniti di provigioni da mangiare, e bere, se ne tornano alla casa del morto, ed in sua commemorazione si fa uno strabocchevole banchetto lugubre, da dove non mancan partir ubbriachi molti di quelli, che intervennero sinceri. Si è usato qualche volta da qualcuno de’ più briachi della compagnia a far il brindisi „alla salute del morto“, se pur questo può aver salute, eccettuata la eterna. I Morlacchi del rito Greco, e di rado taluno anche del rito Latino, in segno di scoruccio lasciansi crescere la barba per qualche mese, uso veramente, ch’ebraizza assassimo come quello degli azimi, fuochi novi, e diversi altri. Quello de’ fuochi novi potrebbe fors’essere stato preso da’ Romani, de’ quali conservano come