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tribuiscono all’erbe, e della loro Bottanica si potrebbe fare un ragionevole Volume, ma l’opera resterebbe imperfetta, perchè manca la panacea universale, atta ad estirpar tutti i mali, da loro chiamata Miseçina. Se v’è qualcuno però tra essi, che si abbia fitto in testa di ritrovarla, è riputato pazzo. Nelli finora riferiti rimedj consiste la comune Medicina de’ Morlacchi, de’ quali per lo più la Natura è la sola medicatrice.
Un fantastico Zoccolante, detto P. Luca, per unir delle altre insipidezze a quelle, che stampò per lo avanti, volle anche stampare un libriccino in Illirico, intitolato Likarie priprostite, cioè medicamenti semplici, che si usano tra’ Morlacchi. Prima di tutto convien sapere, che questo è un Frate, che crede agl’incantesimi, alle streghe, ed a tutti gli spiriti maligni, contro i quali possiede de’ rimedj particolari, elegantemente superstiziosi. Egli è peraltro Lettore Giubilato, vale a dire à sostenuti tutti i posti i più onorevoli nelle Scienze, che sogliono dispensarsi fra i nostri Zoccolanti. La prima volta e’ diede alla luce un libro dell’antica estensione del paese di Narenta, e si trovò Persona, ch’ebbe la pazienza di criticare le cose goffamente scritte dal buon Padrino. La seconda volta produsse in chiaro sotto un nome finto la nobiltà, e l’antica origine della sua famiglia, usurpando un cognome simile al suo1 e scioccamente immaginando certe Iscrizioni, cui dà
- ↑ Dalla somiglianza de’ cognomi quanti non si vantano in Dalmazia di provenire da qualche antica nobile famiglia del-