Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
bene, che ne’ luoghi illuminati questa sorte di devozioni sarebbe di molto scandolo, ma tra l’innocenza de’ nostri Morlacchi ella è una cosa santa, ed ai sacri abusi supplisce la devozione di questi buoni popoli. E se anche molti Ecclesiastici della Morlacchia spacciano i già detti Zapisi per ritrarre illecito guadagno dalla timida credulità ed ignoranza del popolo, io sospetto, che molti altri forse ciò facciano per pura innocenza, e ad oggetto di far del bene. Il Fortis dice, che il concorso de’ Turchi per la provvista de’ Zapisi fa, che si mantenga in riputazione questa dannevole mercanzia. Io non oserò negare, che i Turchi non si facciano fare de’ Zapisi da’ nostri Ecclesiastici, ma non sono arrivati mai, come vuole lo stesso Fortis, a spedir dell’elemosina per far celebrar delle Messe alle Immagini della B. Vergine, e chi gli diede simil notizia, disse una solenne corbelleria. Un’altra superstizione assurda è quella de’ carboni di S. Lorenzo, che ridotti in polvere sono atti ad estirpar la febbre terzana, e sono giovevoli a molte altre malattie. Questi carboni si trovano il giorno di S. Lorenzo sotto qualunque sasso, che non sia stato mosso per un anno intiero. Io non assicurerei, che i Morlacchi non acquistassero qualch’ernia nel rintracciar sotto enormi moli de’ sassi i
e percuotevano con coreggie chi volevano essi, che avesse prole. Ovidio ne parla chiaramente.
Nupta quid expectas? Non tu pollentibus berbis,
Nec prece, nec magico carmine Mater eris,
Excipe fæcunde patienter verbera dextræ
Jam socer optati nom en habebit Avi.