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Ma è duopo osservare, che le loro maggiori prodezze elleno le fanno la notte della Vigilia di S. Giorgio, e quella di S. Giovanni ai 23. di Giugno. In questa ultima notte chi potesse raccogliere la semenza della erba paprad1 potrebbe sapere tutto ciò, che si fa, e che si pensa al mondo. Ma le streghe non permettono avvicinarsele. Dopo la vigilia di S. Giovanni la semenza già riferita più non si trova. Ma non sanno i Morlacchi, che la erba paprad, o sia Filice à la sua semenza nel dorso, e che questa è la ragione, che non la trovano. Nelle porte delle case de’ Morlacchi vedesi attaccata ordinariamente una coda di Lupo, di Bue, od’altro, che serve di uncino per tirar a se le porte stesse. Emmi venuto sospetto, che questo sia un rimasuglio di quell’antica superstizione, che si soleva mettere sulle porte delle ville il rostro del Lupo contro i Sortilegj, giacchè la barba servia per far le malie. Plinio ci lasciò scritto, che dicono essere cosa inveterata, che il rostro del Lupo resiste agl’incantesimi, e perciò si mette sulle porte delle ville.2 Gli stregoni, e le streghe fanno le loro stregherie colle ossa de’ morti, coll’erbe, ed altri tali scipite corbellerie e quantunque non abbian forza veruna, non è lecito fra’ Morlacchi il dubitar del poter loro. Io non voglio esaminare qual abisso di fanatismo, d’ignoranza, e di crudeltà faceva, che i nostri Morlacchi una volta, se scoprivano qualcuno, che si spacciava per Istregone, o se lo immaginavano essi, ad ogni costo volevano abbrucciarlo; dico solo però, che ciò non ànno ere-

  1. Paprad è l’erba filice.
  2. Plin. lib. 28. cap. 10.