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sono temuti dagl’ignoranti. Per quello riguarda alle Donne, che vogliono far le Streghe, elleno sono pell’ordinario del numero di quelle, che arrivate a certa età, sdegnate di non aver Marito, si applicano alla Stregheria. Sembra, che in questo rassomiglino alle sciocche Sibille Greche, che si aveano fitto in testa di profetizzare con versi assai cattivi, per indi procacciarsi il vitto, ed in fatti vi riuscirono. È noto abbastanza il successo di quella Donna, che presentando a Tarquinio primo i nove Libri della Sibilla di Cuma, e non potendo ottener il prezzo bramato, ne brucciò indispettita sei, e gli altri che rimasero li vendette a lui stesso per doppio soldo di quello, che ricercava per tutti i nove insieme. Si accreditarono tanto que’ libri, che quando si voleva persuader ad uno, che si dice la verità, era in uso il dire. „Fate conto, che io vi reciti il foglio della Sibilla.“

Credite me vobis folium recitare Sibilla

disse anche Giuvenale, che probabilmente si beffava della loro infallibilità. Il concetto delle Sibille Greche presso gli antichi è passato nelle streghe presso i Morlacchi. Se uno per accidente indovina qualche cosa, o se si mette a predir per impostura, si dice subito, che questo è çarovnik, cioè Facitor di Stregherie. Questi çarovnizci sono i terrori de’ Morlacchi. Si ammalano essi all’improvviso, camminando in tempo di notte? La causa del male sono i çarovnizci, o le streghe. Muore un fanciullino? Le streghe li mangiarono il cuore, e fanno innumerabili altre malie. Esse danzano di notte in tutte le vie Croci. Chi desiasse di vederle si raccomandi alli su-