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dà la carica di Kadì, che diventa Padrone assoluto di tutti gli Svatti. Questo Kadì si fa sedere sopra un carro, tenendo vicino alla bocca un palo di legno, che serve di canna da pippa, ed il camminetto è fatto di una Zucca, ripiena di feci di ogni genere,1 e ciò si fa per avvilire il Kadì perchè termine Turco. Ma il Kadì si elegge una specie di Cancelliere, e col mezzo suo fa venire avanti a se gli Svatti uno ad uno, condannandoli a battiture delle calcagna alla Turca. Tutti gli Svatti però placano l’ira del Kadì a forza de’ regali, o denaro. Lo Sposo pure non va esente dal giudizio del Kadì stesso. L’uso peraltro vuol, ch’ei si metta a correre a tutta possa, e gli Svatti gli danno dietro colle schioppettate, cariche solamente di polvere, ed esso deve fingere di cader a terra morto. La Sposa dolente allora viene a dimandar il Marito in grazia, e mercè il presentuccio di una gallina il Kadì fa il miracolo di farlo risorgere. Ma dopo che tutti gli Svatti ànno supplito alla pena pecuniaria, conducono il Kadì sopra il carro, e gli fanno la galanteria di abbrustolirlo con un pochetto di paglia. Questi ed altri simili sono que’ giochi di destrezza, od acutezza d’ingegno, che non nomina, ma solamente accenna il Fortis, cui si passa dopo il pranzo, durante le