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so lui, scieglie uno, il quale s’informa dallo stari-Svat delle dignità, che gli Svatti stessi coprono. La Persona scielta a questo uffizio si chiama Dolibassa. Di quest’onore non sogliono essere decorati, che i perfetti, e più volte sperimentati Bevoni. Tocca al Dolibassa a far le Zdravizce agli Svatti, vale a dire i brindisi. Premessa sempre la cerimonia religiosa alla prosperità della S. Fede, de’ SS. Protettori, ed il rito antico alla salute di tutta la compagnia, di tutti gli amici presenti, e lontani, e fatto il brindisi allo stari-Svat, comincia il Dolibassa a far le seguenti interrogazioni o stari Svatte, o draghi Bratte? o vecchio Svate, o caro fratello?„ A ciò risponde lo stari Svat. Eccomi, amico mio. Il Dolibassa allora, lo interroga chi sono i Parvinzci, e quali i Zaçionizci, vale a dire quali sono quelli, che precedono la compagnia, e quali que’, che la chiudono? Informatosi di ciò, fa loro otto, o dieci brindisi consecutivi con un bicchiere, con cui ordinariamente si suol bevere.1 I Parvinzci, ed i Zacionizci sono in debito di bere ciascuno tanti bicchieri di vino, quanti brindisi à fatto il Dolibassa, cui lice di beverne un pocolino per ogni bicchiere, per mantenersi sincero, e per poter resistere a far i brindisi a tutti gli Svatti. Ma se i Parvinzci, ed i Zacionizci, non posson ber tutto il vino, che viene loro dato; o che lo stari-svat li dimanda in grazia al Dolibassa, o ch’essi se ne fuggono dalla brigata, e lo stesso si dica di tutti gli altri della compagnia, che dopo picciol intervallo, tor-
- ↑ Le stesse informazioni colla formula stessa, che fa il Dolibassa allo stari-svat intorno i Parvinzci, fa anche intorno tutti gli altri Svatti.