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     In quibus est nemo, qui non choriton, & arcum,
          Telaque vipereo lurida felle gerat

E poco più sotto

          Dextera non segnis fixo dare vulnera cultro,
               Quem vinctum lateri barbarus omnis habet.

Trist. Eleg. 6.

Conservansi ancora delle armi antiche, di cui i Morlacchi non fanno grande uso. Queste sono una specie de’ martelli co’ lunghi manici, da loro detti Chiulumi. Dello stesso gusto vi sono alcune accettine, che spesso si trovano scolpite ne’ sepolcri di qualche antico Campione, ed altre tali; non accettuando le freccie, che avanti l’uso dello schioppo non erano armi mal intese.

Le Feste, che i Morlacchi non credono santificare, se non si ubbriaccano a meraviglia, quanto bene le consacrerebbono coll’esercizio delle armi, se vi fosse chi loro lo insegnasse. Questo sarebbe dovere de’ rispettivi Capi de’ Territorj, ma converrebbe, ch’essi fossero bene istruiti (se mai nol sono, di che non è lecito a dubitare) avanti d’insegnare agli altri. In questo modo, i Morlacchi diverrebbono una truppa de’ disciplinati, e valorosi Soldati, senza dispendio Pubblico, e senza un menomo pregiudizio ai loro lavori di Campagna. Ne risulterebbe poi un altro bene, che si ubbriaccherebbono meno, e per conseguenza vi sarebbon meno uccisioni.