di Storia Naturale, la sua Opera sarebbe da tenersi in somma considerazione. I suoi discorsi di Antichità, e Storia Nazionale di sovente non sono altro, che cose già dette dagli altri avanti a lui, e quando e’ vuol correggerli, qualche volta non à ragione, che nella eleganza del suo stile. Per quello riguarda ai costumi de’ Morlacchi, benchè molte cose abbia dette con precisione, nulla ostante vi regna un disordine così grande nella loro descrizione, e vi sono de’ sbagli, così madornali, che lo Spirito Nazionale mi obbliga a rimarcarli, acciò di una cosa affatto nova, come questa, non si fidino alla cieca i Leggitori. Io non entro nell’esame de’ riflessi Economico-Politici del Fortis, mentre parmi, che la poca riuscita debba servir loro in qualche modo di confutazione.
Lascio a parte il poco buon ordine tenuto nella descrizione del suo Viaggio. Queste sarebbon troppo rigide censure, mentre, quando si arriva al fine determinato, niente importa, che una cosa si dica avanti, e l’altra dopo. Non so poi, se si dovesse sorpassare ad un Topografo, che fissando parlar di un Contado, occluda due paragrafi intieri di un altro. Così