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Tra Verona e Venezia, e tra Vicenza e Venezia, sulla linea delle città al confronto di quella delle campagne, calcolata su buone carte, si risparmia l’8 per 100.

Tra Milano e Verona si risparmia 10 per 100.
Tra Brescia e Venezia 11 per 100.
Tra Mantova e Brescia 12 per 100.
Tra Padova e Venezia 15 per 100.
Tra Milano e Vicenza 17 per 100.
Tra Mantova e Vicenza 22 per 100.
Tra Milano e Brescia 23 per 100.
Tra Vicenza e Padova 37 per 100.
Tra Brescia e Vicenza 50 per 100.
Tra Brescia e Verona 62 per 100.
Tra Verona e Vicenza 88 per 100.

In proporzione della distanza si alleggerisce anche la mercede del trasporto; cosicchè supposto a cagion d’esempio che il trasporto d’una persona costi per termine medio centesimi 10 al miglio: si avrebbe sulla distanza da Brescia e Verona tra la gita e il ritorno il risparmio di lire 4 per ogni volta; e sulla distanza da Brescia a Vicenza il risparmio di lire 6. Differenza enorme; la quale basterebbe da sè sola a determinare centinaja di artigiani e d’altre persone econome a intraprenderne il viaggio o ripeterlo più volte all’anno, o nel contrario supposto a tralasciarlo affatto.

In proporzione delle distanze diminuisce anche il tempo, pel quale non bisogna valutar solamente il numero delle miglia. Bisogna valutare anche l’impossibilità di combinare l’uso costante delle macchine sui bracci addizionali. Ora la velocità ordinaria delle macchine è per lo meno doppia di quella dei cavalli, è più certa, è più uniforme, è meno costosa.

Nel sistema dei bracci addizionali per andare a cagion d’esempio da Brescia a Vicenza, si dovrebbero percorrere coi cavalli i due bracci, cioè 22 miglia astratte; il che porterebbe forse 3 ore. Si avrebbero sulla linea maestra 67 miglia astratte da percorrersi colle macchine, il che porterebbe quasi