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38 la spedizione inglese


Era infatti il re, il quale, quantunque ferito ad una gamba, aveva voluto assistere fino all’ultimo allo svolgimento del dramma, e s’era poi dato la morte scaricandosi una pistola in bocca.

Verso le 7 di sera tutto era finito, e le tende inglesi si rizzavano sull’altura di Magdalà.

Al piede della salita e dentro la prima linea furono trovati parecchi morti e feriti abissini: alle truppe inglesi la vittoria non era costata che 10 feriti.

Il giorno seguente, 14, fu impiegato a riconoscere i risultati ottenuti: novanta e più capi abissini, già prigionieri di re Teodoro in Magdalà, furono liberati: le donne del re, e tutte le famiglie dei soldati ebbero ordine di ritornare ai loro paesi: venne stabilita entro Magdalà una commissione incaricata di raccogliere tutto il buono che vi si trovava, per venderlo all’incanto e costituire un fondo di premio alla truppa. Il cadavere del re, lasciato alle cure della regina e dei suoi servi, fu sepolto, verso la sera di quel giorno, entro la chiesa di Magdalà.


I cannoni del re erano stati trovati, parte a Falla, parte sulla strada, e parte sulla pianura d’Islamghi; gli affusti, pesanti e tagliati un po’ rozzamente, erano tuttavia di ottimo modello; le bocche a fuoco erano 37 e precisamente:

24 cannoni di bronzo, dei quali:

3 del calibro di 6 a 7 pollici (lancianti proiettili di 50 libbre di antimonio e zinco )
3 » di 4 a 5 »
9 » di 3 a 7 »
9 » di 2 a 3 »
4 piccoli cannoni di ghisa di due pollici di calibro;
9 mortai di bronzo, dei quali:
1 del calibro di 20 pollici (spessore del metallo 8 pollici)
1 » di 13 »
2 » di 10 »
1 » di 6 »
3 » di 3 1/8 » (due di questi con iscrizioni furono conservati)
1 » di 2 1/4 »