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30 la spedizione inglese

elefanti e leopardi, e sulla spiaggia di Zula non mancò chi pretese aver udito ruggire il leone.


Antalo è il più grosso centro di popolazione lungo la linea per corsa dalle truppe; ma anch’esso non è che un ammasso di capanne, addossate le une alle altre alla rinfusa.

Le capanne son quasi tutte a base circolare, con pareti in fango e pietre, e tetto conico di legno e paglia: ognuna d’esse forma una camera sola, priva di indizio qualsiasi di mobilio.

Naturalmente la posizione più bella o più elevata di ogni villaggio è occupata dalla chiesa: capanna anch’essa come le altre, ma ordinariamente più vasta, le cui pareti interne sono ornate di strani dipinti d’un arte assai primitiva, rappresentanti S. Giorgio che uccide il Drago, o Gesù Cristo in croce, o la Vergine Maria.

Presso Antalo si tiene ogni mercoledì un mercato dove convengono press’a poco tutti i prodotti del paese, come: granaglie, cera, miele, pane, tela, bestiame, ed alcuni altri come: stoffe grossolane, ornamenti in vetro, caffè, ecc., provenienti dal centro dell’Abissinia e importati forse dall’Egitto.

Il commercio di questi paesi non si manifesta che in queste fiere; e a rappresentarvi la moneta sono destinati, oltre ai talleri, pezzi di sale lunghi venti centimetri circa, stretti alle due estremità e un po’ più larghi nel mezzo.

La sola industria è quella del tesser tela, esercitata, s’intende, dalle donne, giacchè gli uomini non sono che agricoltori o guerrieri. Forse questa poco lieta condizione di cose è affatto speciale alla regione degli altipiani, troppo esposta alle selvaggie scorrerie dei Gallas, e dotata, a motivo della sua grande elevazione sopra il livello del mare, di un clima comparativamente rigido. Verso il centro dell’Abissinia e lungo le valli del Takazze e dei suoi affluenti, tutto porta a credere che si debba trovare, con una maggiore ricchezza di prodotti naturali, anche un maggior sviluppo di civiltà.