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24 la spedizione inglese

fatto, dapprincipio, non direttamente ma per intercettamento. In altre parole un vapore partiva ogni settimana dalla baia d’Annesle, ed andava ad intercettare in un determinato punto del Mar Rosso i postali che facevano servizio tra Suez ed i porti dell’India.

Ma fallito più volte l’intercettamento, e mancato, per conseguenza, lo scambio delle corrispondenze, si stabilì ben presto un servizio diretto. Da allora in poi si ebbero ogni settimana nella baia di Annesle due partenze, una per l’Egitto, l’altra per le Indie, e due arrivi, l’uno dalle Indie, l’altro dall’Egitto.

Nell’interno il servizio di posta era fatto da appositi distaccamenti di cavalleria distribuiti lungo la linea di marcia, e tutto procedeva colla massima regolarità; una lettera impiegava tredici giorni tra l’Italia e la baia d’Annesle, e nell’interno viaggiava in ragione di 40 chilometri circa al giorno.

F) Telegrafo.

Questa celerità non poteva tuttavia bastare alle esigenze del comando in capo; e, per avere più rapide comunicazioni, si pensò di stabilire un servizio telegrafico tra la stazione di sbarco e gli altipiani lungo la linea di marcia delle truppe. Fu incaricata di tale servizio la compagnia dei Royal Engineers la quale, in tre mesi di lavoro, giunse a stendere circa 300 chilometri di filo spingendosi così a metà strada tra il mare e Magdalà.

G) Fotografia.

Il servizio di fotografia, pure affidato alla stessa compagnia, diede per risultato 78 quadri, tra vedute di punti caratteristici od importanti, e gruppi di ufficiali, soldati, ed indigeni.

H) Segnali.

I Royal Engineers erano incaricati anche del servizio dei segnali; consistevano questi in banderuole a varî colori, le quali, agitate e combinate in diverso modo, esprimevano l’uno o l’altro dei vocaboli o comandi militari di più frequente o più comodo uso, secondo un sistema adottato già dagli americani durante la guerra di secessione.