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in abissinia 1867-1868 23

D) Servizio sanitario.

Il servizio sanitario era prestato da medici militari inglesi ed indiani.

Quattro bastimenti ancorati nella baia di Annesle erano stati ridotti ad ospedali, tre per le truppe inglesi, uno per le indiane: il servizio, sia di biancheria, che di medicinali e di vitto vi era fatto senza riguardo alcuno di spesa, e portava quasi una certa impronta di lusso.

A terra ogni stazione principale di provvigionamento aveva un dato numero di tende destinate al servizio d’ospedale; v’erano inoltre le infermerie dei corpi, ugualmente stabilite sotto tende; quando poi un corpo si metteva in marcia, gli ammalati leggieri seguivano la colonna in lettiga oppure a dorso di mulo, e gli ammalati gravi erano mandati agli ospedali delle stazioni principali.

Allora però si verificava un inconveniente abbastanza grave: quello cioè che un ammalato doveva fare talvolta da quattro a cinque tappe per giungere all’ospedale, e che in questo frattempo correva rischio di morire per strada senza nemmeno vedere l’ombra di un medico o di una medicina, a meno che fosse abbastanza fortunato da incontrare un corpo di truppa in marcia.

Infermerie per quadrupedi non ve n’erano affatto, ed i cavalli o muli ammalati erano lasciati indietro ed affidati alle cure dei comandanti delle stazioni e dei luoghi di tappa.

Fortunatamente, grazie al clima saluberrimo degli altipiani, lo stato sanitario delle truppe fu sempre eccellente, e la media degli ammalati si mantenne entro limiti assai ristretti.

La mortalità fu minima: 156 uomini sull’intero corpo di spedizione, ossia neppure il 4 per 1000.

E) Servizio postale.

Tutte le corrispondenze che giungevano in Abissinia, o ne partivano, facevan capo all’ufficio postale della stazione di sbarco, incaricato di farle proseguire.

Tra la baia di Annesle, Suez ed i porti dell’India il servizio era