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10 la spedizione inglese


La prima ha per punto di partenza Massaua sul Mar Rosso; e di là, costeggiando, su territorio egiziano, la frontiera nord e nord ovest dell’Abissinia, penetra, dopo lungo giro, nell’Amhara e si dirige a Magdalà per Gondar e Debra-Tabor.

La seconda, da Taggiura1 sull’Oceano Indiano, conduce alla catena abissina attraverso le pianure dei Danacli: superata quella catena, si dirige poi a Magdalà seguendo la valle d’uno degli affluenti del Bascilo.

La terza finalmente, dalla spiaggia di Zula, o da altro punto vicino della costa del Mar Rosso, sale immediatamente sugli altipiani; e proseguendo, sempre su quelli, in direzione di mezzogiorno, giunge a Magdalà passando per Antalo ed il lago Ascianghi.

La prima, oltre ad essere soverchiamente lunga, presentava una seria difficoltà: quella, cioè, di non poter essere percorsa senza il consenso dell’Egitto: consenso che si sarebbe certamente ottenuto, ma che avrebbe attirato alle truppe inglesi la inimicizia dei capi abissini, concordi tutti nell’odio contro i mussulmani e particolarmente contro gli egiziani.

La seconda era la più breve di tutte; ma si svolgeva per tre quarti del suo percorso attraverso deserti dove il soldato avrebbe dovuto lottare con privazioni di ogni sorta e specialmente d’acqua, con calori soffocanti, con fiere, con malattie.

La terza infine, non solo non presentava gli inconvenienti delle due prime, ma offriva l’immenso vantaggio di trasportare subito il corpo di spedizione in climi temperati e salubri, in terreni facili a percorrersi, ed in posizioni assai utili ad occuparsi nell’interesse delle operazioni militari. La scelta cadde dunque su questa terza strada, ed al principio di ottobre del 1867 il colonnello Merewether, incaricato dei primi lavori di ricognizione, entrava nella baia di Annesley, e sbarcava con pochi soldati sulla spiaggia di Zula, a pochi passi dalle rovine dell’antichissima colonia di Adulis.



  1. Nello scrivere i nomi di luoghi s’è cercato di rendere al lettore italiano il modo come i nomi stessi sono pronunciati dagli indigeni:
    ö rappresenta il suono oeu francese.
    cc in fine di parola rappresenta il ch inglese.