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3 aprile. — Quest’oggi riposo: sei compagnie di pionieri sono partite stamane da questo campo di Sindi, per riconoscere ed accomodare la strada che conduce al torrente Gidda.

Due compagnie di fanteria e una batteria di montagna partiranno poi nella giornata, per andare a prendere posizione sull’altipiano di Talanta al di là del torrente Gidda e coprire all’occorrenza il passaggio del resto dell’armata.

Ieri sera abbiamo avuto nel campo un po’ di chiasso e d’emozione. Un capo-distretto, di ritorno verso l’imbrunire da una visita a Sir Robert Napier, si dirigeva allegramente, coi suoi duecento cavalieri di scorta, verso i villaggi circostanti, onde passarvi la notte; volle il caso che la comitiva passasse un po’ troppo vicino agli avamposti della seconda brigata, accampata ad Addì-Kum. Le vedette inglesi, come era loro dovere, vedendo passare gente armata, e non sapendo nulla del resto, diedero l’allarme e fecero avanzare l’intiero picchetto; ma i cavalieri abissini non cessarono per questo di avanzarsi, e alcuni di essi si spinsero anzi al galoppo verso il campo inglese agitando nell’aria, quasi in segno d’allegria, le loro lancie. Il picchetto d’avamposto credendosi attaccato, fece fuoco e caricò e ne nacque un tafferuglio, che finì però ben presto col ritirarsi degli Abissini. Due o tre di questi ultimi furono visti cadere feriti, e il generale in capo, avvertito della cosa, spedì stamane un medico dell’armata a farne ricerca: ma ne fu trovato uno solo che fu immediatamente trasportato al nostro campo e ricoverato in una tenda-ospedale. Il capo Abissino capì o finse capire che la cosa era successa per isbaglio, e tutto sembra ora finito per il meglio.

4 aprile. — Due ore di marcia ci conducono dal campo di Sindi al ciglio meridionale dell’altipiano di Wadela al punto dove viene ad incontrarlo la strada reale tra Gondar e Magdalà. Seguendo quella strada scendiamo allora nel