Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/26


di Sicilia, indica la sede del governatore; il quale però fu fatto prigioniero l’anno scorso dal principe di Lasta, sicchè il castello non ospita ora che sua moglie e i figli.

7 febbraio. — Alle 5 pom. tutte le truppe sono sotto le armi e radunate in quadrato, per rendere gli onori ad una missione spedita dal principe di Tigré. L’inviato, parente del principe, è un giovane tra i 20 ed i 30 anni, dalla figura abbastanza rozza e insignificante, vestito di una toga di seta rossa a fiori d’argento e avvolto in un lenzuolo foderato di rosso gettato sulla spalle a mo’ di mantello: ha testa e piedi nudi e monta un cavallino del paese. Lo accompagnano, pure a cavallo, un prete, grande dignitario di corte, e due o tre domestici: una cinquantina di soldati a piedi gli servono di scorta. Questi ultimi hanno, per tutto vestito, un paio di pantaloni di tela ed il solito lenzuolo: una diecina di essi portano moschetti, e gli altri lancia e scudo. Seguono tutti il loro capo senza alcun ordine, come un branco di pecore.

Questa modestia di apparato, gli abiti luridi e sfilacciati di S. A., la bardatura stessa del cavallo, fanno naturalmente un certo quale contrasto colle belle tenute dei soldati inglesi, e col brillante seguito di sir Roberto Napier...

Resi e ricevuti gli onori, l’inviato è condotto in una tenda appositamente preparata: sir Robert Napier si siede in una poltrona e fa cenno all’inviato di accomodarsi sul tappeto; gli ufficiali inglesi da una parte, il prete ed i domestici dall’altra, assistono all’abboccamento.

S. A. non capisce l’amarico, e l’inglese di sir Robert Napier, tradotto in quella lingua da un interprete, deve essere nuovamente voltato in tigré: il risultato è il seguente:

Il principe sovrano non vuol venire in persona per risparmiare al paese la disgrazia di esser attraversato dai numerosi soldati che dovrebbe condurre con sè, e spedisce