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papale e il Collegio di Propaganda Fide spedirono, si può dire, ininterrottamente sì in Valachia che in Bulgaria, per richiamare all’ovile le pecorelle sbandate1. Nel secolo XIII s’istituirono infatti le prime sedi episcopali in Transilvania, in Valacchia e in Moldavia, la più antica delle quali è forse quella di Milcov (1232) 2. Seguiron le diocesi di Severin e di Argeș nella Valachia propriamente detta; di Seret, Baia e Bacovia (Bacău) in Moldavia. Nessuna però di quest’ultime, se ne togliamo quella di Seret, ebbe lunga durata; che anzi quella di Bacovia non rappresentò mai, più di un qualunque titolo in partibus, accordato per giunta quasi costantemente a prelati tedeschi

  1. Importantissima a questo proposito la lettera che Gregorio IX scrive nel giugno del 1237 da Viterbo „archiepiscopis et episcopis, abbatibus, prioribus et praepositis, diaconis, archidiaeonis, archipresbyteris et aliis ecclesiarum praclatis in Bulgaria et Vlachia constitutis” ed allo stesso dilettissimo figlio Giovanni Assali, imperatore de’ Bulgari e dei Valacchi, annunziando loro l’invio di un legato (honorabilem fratrem nostrum cpiscopum Perusinum) perché „vobis affectionem, qua vos in Christo complectimur affectuose denuntiet et tandem hilaris in domino rediturus, nos de vobis perfundat immensitale laetitiae solita patri de filioruni oboedientia provenire.” Poco dopo però, una lunga lettera (datum Luterani, VI Kat. Febr.) indirizzata a Bela IV, Re d’Ungheria c’informa dell’esito assolutamente negativo della missione, visto che in essa il Pontefice avverte il monarca ungherese di aver dato ordine „episcopo Perusino et universis episcopis per Ungariam constitutis... ut contro perfidum Assanum et lerram suam predicent verbum crucis”, e lo scongiura „per Patrem, Filium et Spiritum Sanctum et per aspersionem sanguinis crucifixi” a sorgere anche lui „ad contritionem nationis pravae alque perversae (l’impero unito di Bulgaria e di Valacchia), quae multis insultat opprobriis nomini christiano.” Cfr. Hurmuzaki, Op. cit., l, docc. CXXIII, CXXIV, CXXV a pp. 164— 168. Il 1241 la crociata pareva fosse per raggiungere il suo scopo, quando l’invasione dell’Ungheria da parte dei Tartari, richiamò Bela ad occuparsi di affari ben più urgenti per lui, che la conversione dei Valachi. Ma il 1245 il nuovo pontefice Innocenzo IV ritorna alla carica presso l’imperatore Coliman e lo esorta a ricevere coi dovuti onori i minoriti (fratres ordinis fratrum minorum) che gli mandava per esortarlo a convertirsi al cattolicismo.
  2. Crediamo di poter ricavare questa data dal (doc. CCCXLV del citato volume della Collezione Hurmuzaki, in cui Niccolò III invita il legato apostolico in Ungheria a voler far delle ricerche per accertar quali fossero le rendite della Sede vescovile di Milcovia, distrutta dai Tartari; e specialmente dalle parole „...cum nec inibi lipiscopus et alii catholici habitatores extiterint quadraginia annis et amplius iam elapsis, dalle quali si rileva, essendo il citato documento del 1279, come la sede vescovile esistesse già prima del 1239, sotto il pontificato cioè di Gregorio IX.