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di cose, le arti soprattutto (ch’erano già in piena fioritura sotto il regno di Șerban-Vodă Cantacuzino), fanno ancora un bel passo avanti e raggiungono
Fig. 3. uno splendore, che non avevano più raggiunto dai tempi di Neagoe-Vodă Basarab (1512— 1521), il principe artista innamorato di ogni cosa bella e sontuosa. Il benessere e la sicurezza, di cui godeva allora la Valachia, condizioni di prima importanza per lo svolgersi d’una vita elegante e raffinata, ridestarono alla corte del Brȃncoveanu quel gusto per il lusso e l’ornamento, che i suoi predecessori avevano ignorato. L’architettura, la cultura, la pittura, l’arte del cesello, e persino i mobili e le stoffe, risentono di codesto ridestarsi del gusto alla corte di Valacchia, e raggiungono una squisitezza e una ricchezza non più veduta. Accolgono inoltre elementi nuovi che dàn loro una caratteristica, un aspetto, uno stil nuovo: lo stile „brâncovenesco”... Codesta vita nuova, preannunziatrice e preparatrice della società moderna, non si può più svolgere nelle camere incomode e strette delle antiche case vayvodali di Târgoviște o di Bucarest, per quante riparazioni e trasformazioni si possano far loro. Il Voda e i suoi cortigiani si senton mancare il
le premurose preghiere della propria Madre. Erasi prefissa nell’anima questa massima, ed eziandio soleva spesse volte dire alla presenza di tutti i Nobili, che, se il suo successore nel Principato fusse stato un giovine di diciotto anni, averia potuto governarlo con una somma felicità, e facilità, poiché non averia ritrovato nè sterpi, nè spine che gli avessero potuto arrecare un minimo disturbo, nè apprensione”. (pp. 133 — 34). Quanto alla sua terribile voce, che spaventava persino i