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a lodi ispirate a criterii, per non dir altro, strampalati e a paragoni.,.., per non dir altro, ridicoli 1 sì nella Prefazione che il Pètitot premise al primo volume delle sue Oeuvres dramatiques de V. A. 2, che nelle note aggiunte alle singole tragedie. Tutto ciò, senza contare che, data la conoscenza che Heliade, Aristia e Negruzzi avevano della letteratura tedesca, par strano che fossero allo scuro delle critiche mosse all’Alfieri in Germania

  1. Come p. es. quello, da cui il povero Schiller esce conciato così male. Cfr. l'Examen de ’Filippe II’ a p. 439 del vol. IV: „De nos jours un poète allemand, nommè M. Schiller, auteur de plusieurs pièces, où le brigandage, la rèvolte eontre les autoritès lègitimes, la haine desinstitutions sociales, sont èrigès en vertus, a fait un gros volume de Dialogues, auxquels il a donnè le nom de dom Carlos, tragèdie. Jamais le cynisme philosophique n’est allè plus loin...” e faccio grazia al lettore del resto. L’Alfieri invece „n’est tombè dans aucun des dèfauts du poète allemand. Le pian de sa pièce est tracè avec sagesse et règularitè; son style, peu correct et peu formè, a cependant de la force, de la rapiditè et de la noblesse” ecc. ecc.
  2. Oeuvres dramatiques du Comte Alfieri, traduites de l’italien, par C.-B. Petitot, A Paris, chez Giguet et Michaud, imprimeurs-libraires, 1802 (an. 10). Che, intorno ai tempi, dei quali ci occupiamo, quest’opera fosse nota in Rumania, è cosa assai probabile. Tre volumi (manca proprio quello che contiene il Saul e la Virginia) ne possiede la Biblioteca dell’Accademia Rumena e proviene da quella di A. Odobescu (1837-95). Ora, visto che dopo il 1844 della corrente italianista troviamo tracce sempre più deboli, e dell’Alfieri in particolare non si parla più, è da pensare che l’acquisto di quei volumi risalga a un periodo di tempo anteriore e coincida assai probabilmente con le rappresentazioni del Saul del 1836. Siamo confermati in questa nostra opinione dalla seguente considerazione: che pare assai probabile che A. Odobescu abbia ereditato quei volumi dal padre, il generale Ion Odobescu vissuto appunto ai tempi (1793-1857), nei quali in nome di V. Alfieri si combattevano le note battaglie letterario-politiche al Teatro Nazionale. Orbene, Ion Odobescu fu precisamente quegli che, il 19 giugno 1848, entrò nella sala delle deliberazioni del governo provvisorio costituitosi dopo i moti rivoluzionarii di quell’anno ed arrestò Heliade e gli altri che vi si trovavano. Ufficiale nell’esercito russo era entrato con questo in Rumania e col medesimo grado di colonnello era passato a far parte del nuovo esercito. Il 1836, quando si rappresentava il Saul al Teatro Nazionale, era aiutante del Principe Ghica, onde non par strano, date le sue tendenze russofile, che in quel diavoleto suscitato dalle rappresentazioni del Saul e della Virginia' avesse pensato a procurarsi una traduzione francese delle tragedie dell’Alfieri, per vedere un poco che specie di merce si fosse il teatro del nostro astigiano, legale o di contrabbando, e poter dare in buona coscienza... russa un buon consiglio al suo augusto padrone.