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Con le quali parole non intendo, naturalmente, detrarre al merito grandissimo che pur ebbe questo elegante poeta, del quale, a dir del Văcărescu, la poesia italiana s’è adornata, ma soltanto rilevare, in omaggio alla verità, come, intorno al 1833-35, il suo teatro non fosse più all’unisono col sentimento generale e le idee dominanti così in Rumania come altrove1. Ciò spiega, come, mentre fin dal 1784 e dal 1797 la Clemenza di Tito e l’Achille in Sciro2 fossero già tradotti, nessuno se ne ricordasse

    Kotzebue, ori Schiller pe scena noastră, care, ca și publicul, aveà nevoe de lècuri sufletești întăritoare, nu de îndemnuri la amăgiri și la desfrîu” [„...le satire personali e le commedie prive di spirito, ma piene di falsità, male imbastite, senza stile, senza capo nè coda, senza fine morale e senza forma estetica”, che „sulla nostra scena, bisognosa (come il pubblico nostro) di medicine morali corroboranti, non di eccilamenti alle illusioni e alla sfrenatezza dei costumi, avevan usurpato il posto agli splendori del Voltaire, dello Shakespeare, dell’Alfieri, del Molière, del Kotzebue e dello Schiller”].

  1. L’Albina românească infatti, che, pochi giorni prima, annunziava l’arrivo a Jassy di un „Mr. Avanzo, jongleur italien avantajeusement connu dans les principales Capitales de l’Europe”; a qualche numero di distanza, crede invece doversi occupare del „fameux Mazzini” e di „autres membres de la Giovine Italia”, che, „repandaient partout des proelamations signées par le gouvernement provisoire révolutionnaire, tendantes à exciter le peuple à la révolte. Mais comme les habitants ne prenaient aucune part à ce mouvement et eroe Romarino [leggi naturalmente: Ramorino] avait appris le mauvais résultat de l’expédition, il abandona ses gens et se sauva sur le territoire de Genève”. Da Mr. Avanzo a Mr. Mazzini; dal successo ottenuto dal giocoliere italiano „dans plusieurs maisons distinguées” di Jassy, all’esito infelice della spedizione di Savoia! Un vecchio mondo di virtuosi che scompare colle sue boriuzze, le sue miserie, le sue vergogne, un mondo nuovo che nasce e par soccombere nei primi tentativi di sovrapporsi al vecchio!
  2. Ad una rappresentazione (almeno progettata) dell’Achille in Sciro mi farebbe però pensare la lista dei personaggi, che, nell’esemplare posseduto dall’Accademia Rumena, porta le traccie di due diverse distribuzioni delle parti:

    obrazile comedii

    [Puică] LICOȘIΔ împăratul Schirii Aresti
    [Debenor] ACHILEFS în haine femeiești numit
    [Anah] PIRA și ibovnicul Deidamii Debenor
    [Debenor] ΔEIΔAMIA fiica lui AICOMIΔ și ibovnica lui Achilefs Popescu
    [Puică] OΔIΣEFS, solul elinesc Puică
    [Zisso] THEAGENI Domnul Colchidi logodnicul Deidamii Vrana
    [Gesti..] NEARH paznicul lui Achilefs Gestian
    [Vrana] ARCAΔIE credinciosul lui Odisefs Popescu