Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/24

14


Con una ingenuità che sarebbe adorabile, se non ci sorgesse il dubbio di un’intenzione ironica, Miron Costin osserva che „questa opinione di codesto Enea non è peregrina, visto ch’egli non ha fatto che leggere certi versi d’un cherico chiamato Ovidio” 1, del quale non manca di ricordare l’esilio a Tomi 2 a causa di „certi libri che egli scrisse in versi d’amore” 3 e avevan prodotto l’effetto miracoloso di „empir tutta Roma di prostitute” 4. I versi di Ovidio, ai quali allude Costin, e che riporta saporosamente tradotti in quel suo antico rumeno così ricco di attrattive, sono i seguenti delle Epistolae ex Ponto:

Praefuit his, Graecine, locis modo Flaccus; et ilio
      Ripa ferox Istri sub duce tuta fuit.

Hic tenuit Mysas gentes in pace fideli:
      Hic arcu fissos terruit ense Getas.
                                         (Liber IV, eleg. IX),

Del classicismo... geografico del Rinascimento, grazie al quale persino i Turchi ripeterebbero la loro origine dal Teucro dell’Eneide, avremo più innanzi occasione di riparlare. Quello che c’importa qui di rilevare non è questo; bensì come Miron Costin derivasse la notizia dal Piccolomini, attraverso lo Zamoyski, di cui fa espressamente parola nella Prefazione al lettore (Predoslovia cătră cetitorii aceștii cărți) sulla prima colonizzazione romana della Moldavia e l’origine latina del popolo rumeno. Dopo infatti aver ricordato l’ipotesi piccolominiana derivante Vlah da Flaccus, il nostro cronista esce nella seguente esclamazione: „Umiliamoci al pensiero della miseria umana! Ma ce n’è un altro [inventore di favole sull’origine dei Rumeni] di nazion sua Polacco, Jan Zamoyskie, che-cieco! — sostiene gli abitanti della Moldavia e della Muntenia, nè gli uni nè gli altri trarre origine da’ Romani; ma, passando di qui e attraversando

  1. Op. cit., I, 38G: [„Acèstă parere acestui Enea nu este de aiurea, numaĭ au cetitu nisce stiluri a unui dascălu anume Ovidius”].
  2. Che egli però (ibid.) fa corrispondere a Cetatea-Albă, non a Constanța come oggi pare assodato.
  3. Ibid.: [,...pentru nesee cărti ce au fostu scrisu în stiluri de dragoste”].
  4. Ibid.: [„...totu Romul de curvii”].