Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/199


189

sicus, pubblicato ad Amsterdam il 1727 con gran lusso di caratteri e d’incisioni in 7 splendidi volumi in-folio, e: Dello stalo militare dell’Impero Ottomano, pubblicato anch’esso ad Amsterdam il 1732. Per ciò che riguarda la prima di codeste opere, avendo bisogno di schiarimenti sull’organizzazione amministrativa e religiosa dei Principati rumeni, de’ quali egli fu de’ primi in Italia a scriver la storia dalle origini fino a’ tempi suoi, si rivolse allo Stolnic Cantacuzino, nel quale trovò un informatore dotto e cortese, che non s’annoiò mai di rispondere al diluvio di domande che il suo dotto corrispondente gli rivolgeva da Bologna, e giunse persino a incaricarsi di procurargli i ritratti dei Voda che non figurano però nell’opera del Marsigli. Le domande del quale, si trovano (con le riposte in italiano del nostro Stolnic) conservate a Bologna nel ms. Marsigli, No. 57 della R-a Biblioteca Universitaria1 insieme con una lettera del Cantacuzino, che riportiamo, sì per dare un esempio del suo stile, sì perchè vi si parla d’un volume del Segneri da lui richiesto al Marsigli e dal Marsigli procuratogli. Si trova a c. 203 del ms. sopra ricordato, e noi la pubblichiamo secondo il testo datone dal Iorga:


Illustrissimo Signore, Signor mio colendissimo,

Alla prima vista della compitissima di Vostra Signoria Illustrissima col douuto ossequio riceuuta e da molto bramata, pensauo certo essere all’ultima mia forse risposta, delle tre scritteli, due in risposta alle di lei capitate; mà poi, vedendone il tenore, arrestai, non ritrovando riscontro veruno delle mie; nelle quali non mancai renderli le douute gratie de libri favoritimi; cioè il Padre Signeri e l’Atlante. Raguagliandoli anco non haver potuto adimpire le sue virtuose dimande nelle relationi di queste provincie a causa d’una longa indispositione podagrica, quale mi travagliò grandemente, a fuori d’altre indicibili afflitioni, che questa misera provincia patì e patisce.2

Mà hora per quanto posso più succintamente, ben che questo richiede una più grande applicatione, e tempo, quale non hebbi, li mando (secondo il suo desiderio) le presentì notizie con li nomi più distinti in Valacco. I ritratti de prencipi non è cosa così facile, a fine che qui adesso non sono pittori tali che al naturale possino farli; starò sull’accennato, e, capitando un tale, non lasciarò non compiacerla.; acciò il mondo virtuoso non sia privo d’una così vantaggiosa et lionorata fatica et Vostra Signoria Illustrissima di quella lode primogenita del suo merto.

  1. Cfr. Iorga, op. cit., p. 63.
  2. Allude al passaggio delle truppe turco-tartare, che traversarono il Danubio a Vidin per recarsi a Belgrado, le spese delle quali la Valacchia dovè sostenere.