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ma: il dotto (ὁ ἐπιστήμων). I suoi peccati politici, che almeno in parte son veri, li ha espiati colla sua morte violenta a Costantinopoli, dove fu strangolato in carcere, insieme col figliuolo Ștefan-Vodă alle 10 di sera del 7 luglio 1716. Per la dottrina che s’era acquistata e il suo amore del sapere, merita un posto non volgare nella storia dell’evoluzione intellettuale della Rumania1”. A noi importa soprattutto, perchè fu il primo tra i boieri rumeni ch’ebbe conoscenza quasi perfetta della lingua italiana, come si rileva dalle sue lettere, che, a non saperle scritte da un rumeno, potrebbero attribuirsi a qualsivoglia degli eruditi italiani del secolo XVIII; perchè fu pars magna nella Corte del Brâncoveanu, dove l’arte italiana trovò tanto lieta accoglienza; perchè infine collaborò in certo modo ad un’opera italiana di gran valore per quei tempi, e che anch’oggi si consulta con frutto.

ζ) Corrispondenza italiana col Marsigli.


Fra gli stranieri infatti, coi quali lo Stolnic Cantacuzino fu in corrispondenza epistolare „in un’ epoca, in cui la guerra turco-tedesca spingeva spesso in Rumania generali e ufficiali austriaci”2, fu anche il Conte Luigi Ferdinando Marsigli3 di


    [ „Il nominato Stolnic Costantino Cantacuzino, fin dalla fanciullezza si dedicò tutto agli studii: nella conoscenza della lingua greca fu gran filosofo e non appena giunto in età, se n’andò in Europa sempre a scopo di studio. A Roma imparò la lingua latina della quale fu perfetto conoscitore. Per acquistar pratica [di mondo] passò alcuni anni a Vienna, Venezia, Varsavia ed in altri paesi d’Europa. La vita sua ed il suo tempo trascorrevano sempre in compagnia di maestri, di dotti ed altri personaggi d’importanza”.

  1. N. Iorga, op. cit., loc. cit.
  2. Cfr. Iorga, op. cit., 62.
  3. Il Conte Luigi Ferdinando Marsigli, nato a Bologna il 1658, morto nella medesima città il 1730, è un personaggio ben conosciuto non solo per i suoi meriti scientifici (fu, a non parlar de’ suoi studi sulla generazione dei funghi, sul coral’o, sulle anguille, il fondatore del celebre Istituto di Scienze Naturali di Bologna), ma anche per la sua vita avventurosa e per la parte che prese ad avvenimenti storici di grande importanza, come p. es. la guerra di successione di Spagna. Studente in matematica e in Scienze Naturali, allievo del Borelli e del Malpighi, viaggiatore in oriente, semplice soldato che fa stupire i suoi superiori colle sue idee ardite sulle fortificazioni, poi capitano nell’esercito di S. M. reale e imperiale Leopoldo I nella guerra contro i Turchi, schiavo di due mussulmani che la sera l’incatenavano, perchè non fuggisse, a un piolo nel mezzo della loro misera capanna, dove