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zino riportava in patria e tra essi mancavano del tutto, per dirla colle sue stesse parole, quelli pentru distracția auzului1, atti cioè a sollevare e ricreare lo spirito. La sua giovinezza passò tra i gravi libri di filosofia e di scienza, come la sua maturità fra i maneggi politici. Gli si attribuiscono pochi versi greci: un epigramma per la morte del padre, uccisogli mentre studiava a Padova la logica del Cremonini e la filosofia d’Aristotele, ma neppur quelli hanno l’aria di appartenergli.

α) Ritratto del Cantacuzino.

Spirito riflessivo, intelligenza fredda e calcolatrice, attese a opere d’erudizione e si dilettò soprattutto nei maneggi d’una politica di raggiri e d’intrighi più che bizantini. Non volle il trono, solo perchè „ciò sarebbe stato di sommo pericolo e al Paese, ed alla sua Famiglia, poichè i Turchi non avrebbero mai sofferto un esempio senza esempio, che ad un fratello venisse sostituito un altro fratello”2; non per modestia, nè, tanto meno per desiderio georgico ed umanistico di tenersi in disparte dalla cosa pubblica per dedicarsi agli studii. Quando salì al trono il nipote Brâncoveanu, regnò di fatto, senz’esser re3, e continuò a regnare4 quando al Bràncoveanu successe il figliuolo del nostro Stolnic, il terribile Stefano Cantacuzino, del quale il Del Chiaro ci fa un così poco simpatico ritratto5 Con tutto ciò, e „mal-

  1. [„Per la distrazione dell’udito”] o „di letteratura amena” come oggi diremmo. Cfr. la lettera del Cantacuzino pubblicata da C. Erbiceanu in Biserica Ortodoxă Româna, XV (1891), p. 790— 91, e altrove da noi ricordata a proposito dei calendari italiani e de’ foglietti novelli.
  2. Del Chiaro, op. cit., p. 156.
  3. Del Chiaro, op. cit., pp. 163— 4: „Tenne più che mai corrispondenza di Lettere con varj Potentati, al qual effetto manteneva con buono stipendio diversi Segretari per la Lingua Italiana, Latina, Tedesca e Pollacca (oltre alla Greca e alla Turchesca). Di tutte queste corrispondenze non solo ne faceva partecipe il Conte Costantino Cantacuzeno suo Zio; ma lasciavano, a lui la total cura, direzione circa le risposte, ed altro, secondo la importanza de’ negoz]; perlochè tutti i Segretari suddetti avevan ordine dal Principe di far capo dal medesimo”.
  4. Del Chiaro, op. cit., p. 198: „Soleva almeno una volta la settimana andar a trovare lo Stolnic Costantino suo Padre, con cui trattenevasi lungo tempo in segrete conferenze, che alle volte duravano fin quasi la mezza notte”.
  5. Del Chiaro, op. cit., p. 198: „Proibì (spezialmente a noi altri forestieri) sotto rigorosissime pene lo scrivere a’ nostri Amici solto qualunque pretesto. Non si potevano aver foglietti stampati per saper le cose del Mondo; e quel ch’è più curioso nemmeno era permesso il far venire da Venezia un Lunario: istigazione