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e dottissimo Albanie Albanez1, che è il principio della filosofia, a proposito di che prego come sopra che la grazia di Dio sia con me, per modo ch’io possa terminar sotto la guida di lui lo studio di questa scienza. E similmente nel nome di Lui, da cui tutte le cose procedono, ho cominciato oggi la fisica, mese di Novembre, 10, giorno di Sabato2.

Fin qui nell’anno 1667.

Ed ora nell’anno 1668.

Sempre da quel medesimo fonte di bontà ch’è Dio, dò inizio a queste note. Ho incominciato col dottissimo e illustre Bonvici lo studio della matematica giorno di Lunedi, mese di Aprile, 6, cioè di una parte della matematica, la geometria, ovverosia gli elementi di Efelid l, e nel contempo la sfera che si chiama armilaris (sic) che è (la sfera) di tutto il mondo. Ho anche terminato, giorno di’ Martedì, mese di Maggio 1, gli otto libri della fisica, e, sempre in questi due mesi, ho cominciato Dell’anima, sempre da codesto Albanese. Goll’aiuto di Dio, ho terminato anche questi libri, mese di Agosto 4. Sono arrivato a Venezia da Padova, giorno di Venerdì, 5 Agosto”.

A Venezia, non sappiamo bene se in questa occasione o

  1. Albanio Albanese è l’unico professore del Cantacuzino, del quale ho potuto trovar qualche notizia nel LYCEYM PATAVINVM „| siue | icones et vitae | PROFESSORVM, | PATAVII, MDCLXXXU. PVBLICE DOCENTIVCM | PER. | CAROLVM PATINVM, EQ. D. M..„ | PATAVII, MDLXXXII. Vol.I, 45 sgg. Era nato a Padova, „ex nobili Albanosiorum familia inter Patavinas patricias non infima”, il 1640. Educato dai gesuiti, „in humanioribus literis, brevi sic proficit”, da poter, non ancora undicenne, recitare a Mantova un’orazione, „proprio Marte contetam”, in presenza del Duca „aliisque Magnatibus”. A trent’anni tornò a Padova, dove, dopo cinque anni di studi filosofici, „solemnibus illius scientiae insignibus est redimitus”, e, poco dopo, aggregato al Collegio de. Filosofi. Datosi allo studio della medicina, „ei tanta diligentia incubuit, ut istius faeullatis laurea brevi fuerit etiam insignitus”. Poco dopo, venne chiamato ad insegnar Logica nello Studio „in tertia sede”, la qual cattedra tenne fino all’età di ventotto anni, quando, „unanimi Gymnasii Moderatorum consensu, ad secundam cathedram fuit provectus. Finalmente il 1681 ottenne la cattedra, che ora diremmo di ordinario. Oltre un testo scolastico che passava per e mani degli studenti col nome di Puncta Laureandis interpretanda, pare non abbia scritto altre opere. In compenso, «eleganti doctrina explicandique facilitate”, attirava a sè gran numero di uditori, di maniera che si può dire, che „vix uilus erat philosophiae doctoratum in Patavino collegio postulans, qui eius eruditionem autoritatemque non ambiret et merito certe” — aggiunge il nostro biografo francese — „cum paucissimi tanti Philosophi arte imbuti, optatimi decus non consequantur”. Il volume, dal quale tolgo queste notizie, è proprio quello comperato dal Cantacuzinoa Padova e pagato litre 12, come appare da un Ex Libris Constantini Cantacuzeni che si legge sotto il nome dell’editore: Typis Petri Mariae Frambotti. Superiorum permissu.
  2. Cancellato: dalla medesima fonte, cioè sotto la guida del medesimo Albanio Albanese.