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Padova i giorni per gli scolari, fra conviti, rappresentazioni teatrali, mascherate, giostre, tornei! I podestà e capitani detter feste nei loro palazzi, che colpiron la fantasia dei cronisti del secolo XVI” — che, nella sala dei Giganti, poterono assistere a rappresentazioni di drammi e di commedie, date con sfarzo, principesco. „La passione per il teatro (grande in tutti in Padova lieta del suo Ruzzante) era entrata naturalmente anche negli scolari, che persino ai maestri chiedevan drammi e favole pastorali. O lieti carnevali, in cui gli scolari uscivano a centinaia in bizzarri abiti, toccando maestrevolmente strumenti musicali e cantando madrigali! Sorridevano dal verone le donne leggiadre, fiorivan gli amori, spesso chiusi in lagrime, ma pur sempre cari. O giostre mirabili in campo aperto, nelle quali i gentiluomini si disfidavano tra loro e dove trionfavano non di rado sconosciuti cavalieri, poco importando che se ne sapesse il nome, quando ne era noto il valore! Nella giostra del Carnevale del 1594 la collana del vincitore toccò „ad un cavaliere incognito, il quale dicesi che fusse stato nobilissimo scolaro Tedesco”. Ma questi lieti spettacoli e il lusso di Venezia e de’ suoi patrizi non ispiegano ancora l’affluenza di tanti stranieri allo Studio di Padova. Molti i francesi, gl’inglesi, i polacchi; moltissimi i Tedeschi, i quali, fra studenti di legge, filosofia e medicina salirono, nel periodo dal 1546 al 1630, al numero di 10.536. I tedeschi visitavano di passaggio gli altri studi d’Italia, e fermavansi a quello di Padova. Nel 1563 gli studenti di legge erano 200; nel 1587, 260; nel 1597, 300! A Padova certamente li chiamava quella libertà di pensiero, di cui sapevano che avrebbero goduto al pari e più dei maestri, sebbene fosse noto che il podestà e l’inquisitore tenevan d’occhio gli scolari... Infine taluni accorrevano allo studio di Padova per la fama delle ricche biblioteche claustrali e private di quella città; fiduciosi di poter comperare qualche manoscritto a Padova stessa o a Venezia, e, soprattutto di penetrare nella Marciana1 sospiro di ogni

    Montaigne en Italie par la Suisse & l’Allemagne en 1580 & 1581. A Rome; Et se trouve à Paris, chez le Jay, libraire. M. DCCC. I.XX1V, I, 101.

  1. Il che non riusciva sempre facile. Si vegga quanto scrive il Montaigne a proposito della sua visita alla Vaticana: „Je la vis [la bibliothèque] sans nulle difficultè; chacun la voit ainsin, & en extrait ce qu’il veut; & est ouverte quasi toùs lès matins, & si fus conduit partout & conviè par un Jantilhiome, d’en user