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Libro dunque cortigiano e principesco quanto mai altro, di cui i gigli impressi agli angoli sembrerebbero attestare fosse stato un giorno fra le mani del Principe di Parma e Piacenza; ma che, prima di giungere in Rumania, passò senza dubbio per molte mani. Sul verso infatti della rilegatura anteriore, un ex libris strappato a metà, reca leggibile in alto il motto: Non omnibus idem est| Quod placet | Petron. Frag., e in basso: ex lib(ris)| bibliothe(cae) d. zach: conr: ab uffenb(achis).1 La stampa rappresenta una sala di biblioteca, con gli scaffali sormontati dalle scritte: Theologica, Juridica, Medica, etc. Nel mezzo, una gran tavola con busto di Minerva. Il tutto incorniciato da un bel fregio circolare a fiori e frutta di buono stile cinquecentesco. Sulla seconda pagina in bianco, che precede la testata, le parole: Joannes Georgius Zicle, Basii, me sibj, & amicorum usuj comparami. Sulla terza: Vtrum conueniat principem a bonis l-ris institutum esse: folio 6. et sequent. Sul primo dei fogli bianchi in fine al volume: Nota la disputa del punire, ò perdonare l’offese et l’ingiurie, fol. 17. 6. infino al 19. Moltissimi poi i passi segnati (e talvolta postillati) nel corpo del volume. Le sentenze del Guicciardini soprattutto han richiamato l’attenzione del postillatore, il qual ritengo Costantino Cantacuzino in persona, visto che i segni a certi passi, riguardanti soprattutto l’ubbidienza che da un inferiore si deve al: uo superiore, le città divise, la necessità di non stancar la pazienza dei popoli, e quella talvolta di metter le mani nel sangue; nonchè a certi altri intorno al profittare delle occasioni, al saper osare, al desiderio di pervenire a miglior fortuna, ecc., si adattano a meraviglia all’indole ambiziosa, inquieta, ma riflessiva e machiavellica di questo boiaro, che, sospettato dall’usurpatore di suo fratello, seppe comportarsi in modo da divenirne il consigliere.

Inoltre, accanto al pensiero XV del secondo libro (f. 3): „Nelle guerre fatte comunemente da molti Principi a Potentati contro a un’solo, solere essere maggiore lo spauento, che

  1. Zacharias-Conrad von Uffenbach fu uno dei più celebri bibliofili tedeschi. Nacque il 22 febbraio 1863 a Francoforte sul Meno, dove morì il 6 gennaio del 1735. Publicò egli stesso un catalogo ragionato dei libri da lui posseduti col titolo di Bibliotheca Uffenbachiana universalis in 4 volumi (Francoforte 1729 — 31), cui fece precedere un catalogo de’ manoscritti: Bibliotheca manuscipta, (Halle, 1720). Cfr. Hermann. Uffenbach’s Leben, Ulm, 1753.