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a Milano il 1787, non deve certo la sua fama al Giornale di un viaggio da Costantinopoli in Polonia1 ch’è l’unica opera di lui che ci riguardi, e tanto meno alla Relatione delle rovine di Troja, che fa seguire al Giornale; ma alle sue Opere nuove matematiche in cinque volumi, un prospetto delle quali troviamo in fondo al volume nitidamente stampato a Bassano il 1784, a spese Remondini di Venezia. Il prospetto doveva, secondo l’autore si proponeva, servir di „manifesto per quelli, che, attirati dall’argomento facile e dilettevole di un breve viaggio, ne verranno [delle opere matematiche] per questa via più facilmente in cognizione”2. Abbiamo dunque a che fare con un matematico, che del viaggio si serve ad ungere di soavi licor gli orli del vaso, nella speranza che qualcuno ne attinga coraggio a trangugiar gli amari succhi delle sue discettazioni ottiche e trigonometriche.

Noi però, che non siamo nè fanciulli nè egri, non ci faremo gabbare dalle melate parole del nostro raguseo, contentandoci di lambir come potremo gli orli soltanto di quel vaso ingannatore, lasciando ad altri di sorbirne voluttuosamente il contenuto. Ma non perciò gli negheremo le lodi ch’egli si aspettava da codesto suo abatesco e settecentesco tranello. Diremo anzi ch’egli fu il primo a trovar la soluzione geometrica del problema dell’equatore d’un pianeta determinato da tre osservazioni d’una macchia; che fu uno dei primi a introdurre in Italia la „filosofia” del Newton, che cercò di conciliare con quella del Leibnitz; che il 1742 il papa gli affidò l’incarico di proporre i mezzi di sostenere la cupola di S. Pietro, che minacciava di crollare; che lavorò con altri due matematici francesi alla carta trigonometrica degli Stati Pontificii; che... ma mi pare che basti e ce ne sia d’avanzo per istuzzicar la curiosità di qualunque matematico, curiosità diversa, se vogliamo, ma non minore di quella ormai proverbiale dei letterati.

Ch’egli abbia scritto p. es. un elegante poema latino sulle ecclissi, interessa più noi che loro, noi che ci pasciamo di fan-

  1. GIORNALE | di un viaggio | da | Costantinopoli in Polonia | dell’abate | RUGGIERO GIUSEPPE BOSCOVICH | con una sua relazione sulle Rovine di Troja, | E in fine il Prospetto delle Opere nuove Matematiche | del medesimo AUTORE, contenute in cinque Tomi, | che attualmente lui presente sì stampano. || Bassano. MDCCCXXXIV || a spese remondini di Venezia.
  2. Op. cit., p. XXII.