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δ) Anton Maria Del Chiaro.
Molto più addentro nei costumi rumeni vide un altro viaggiatore troppo al lettore ben noto, perchè io osi presentarglielo: il fiorentino Anton Maria Del Chiaro segretario dell’infelicissimo Principe Constantin Bràncoveanu, autore infine di quella Istoria delle moderne rivoluzioni della Valacchia1 ch’è una delle fonti più preziose per la storia del popolo rumeno nel secolo XVIII.
È vero che, a proposito dell’abbondante selvaggina, che nutron la campagne, e, più ancora, i boschi della Rumania, si fa scappare anche lui delle parole, che, a prima vista, sembran riecheggiare le accuse del Boterò; ma è anche vero che dell’inerzia (più apparente in fondo che reale) ch’egli osserva nella popolazione, specie delle campagne, non fa una colpa alla popolazione medesima, ma allo stato di depressione e di momentaneo avvilimento, cui le „sanguisughe de’ villaggi”2 avevan ridotto i disgraziati abitanti di quelli. „Gli animali da Caccia”, scrive il Del Chiaro, in quel suo stile un po’ goffo di fiorentino, cocciuto nel preferire all’oro massiccio della sua parlata nativa gli orpelli sonanti di una lingua letteraria goffa e pretenziosa, „gli animali da Caccia, godono (per così dire) di una pace tranquilla per la infingardaggine di quella Nazione troppo dedita all’ozio, e che appena si prende cura dell’alimento suo cotidiano”3e... fin qui, il Del Chiaro è d’accordo col Botero. Se non che, mentre questi, dopo aver freddamente scagliata la sua accusa, si tace, pago dell’aver costatato un fatto, che gli risulta dalla concorde testimoninaza di tutti i viaggiatori; quegli, il Del Chiaro, rimane collo scrupolo che il lettore possa trar le sue pa-
- ↑ Anton-Maria Del Chiaro, | Istoria | delle | moderne rivoluzioni | della | Valachia, | con la descrizione del Paese, Natura, Costumi, Riti | e Religione degli Abitanti. | Annessavi la Tavola Topografica di quella Provincia, dove si vede ciò, che| è restato nella Valachia agli Austriaci nel Congresso di Passarovitza, | Venezia, A. Bortoli, 1718.
- ↑ Lipitorile satelor. Alludo, com’è chiaro, al bel dramma (1863) di Vasile Alecsandri (1819—1890), in cui si descrivono le sofferenze dei contadini rumeni incredibilmente oppressi e dissanguati dalla rapacità di un esercito di funzionarii greci, imposti dai Fanarioti alle città, ma soprattutto alle campagne.
- ↑ Op. cit., p. 7.
Gran Signore, e delle parti più recondite di esso, distesa da Alberto Bobanio Leopolitano, trattenutouisi con nome di | Ali Bei in qualità di Paggio da musica.| IN PARMA, | Per Galeazzo Rosati. 1679. Con lic. de’ Sup. pp. 446—47.