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Ciò non ostante, crediamo doverlo includere nella nostra trattazione, sia perchè le notizie che ne ricaviamo concordano con quelle di altri viaggiatori posteriori, sia perchè l’Ubicini (che il Iorga ritiene a buon diritto1 il solo fra i viaggiatori stranieri, che sia riuscito a veder giusto nei costumi e nell’indole del popolo rumeno); l’Ubicini, dico, l’ebbe fra le mani2 e non è escluso se ne servisse nella redazione del suo ben noto viaggio3.

Chi era il Botero4? Non certo un filius terrae, come qualcuno de’ miei lettori rumeni, che non ne avesse mai sentito pronunziare il nome, potrebbe credere. Chi ha tra loro letto, anche in qualcuna delle numerose traduzioni francesi e tedesche, I Promessi Sposi del Manzoni; ricorderà, che, nella biblioteca di Don Ferrante, il nome del Boterò figura accanto a quello del Castiglione, l’autore di quello Statista Regnante, su cui anni fa Francesco D’Ovidio ha scritto un suo arguto articolo: Un libro che tutti conoscono e nessuno legge5. Tale è, del resto, la sorte non del solo Statista Regnante, ma di quasi tutti i libri che ospitava l’ormai famosa biblioteca di Don Ferrante. Chi leggerebbe oggi la Ragion di Stato di Giovanni Boterò? Pure fu un libro celebre e che godette al tempo suo di una gran diffusione, come quello che rappresentava una carica a fondo contro le troppo famose teorie politiche del Machiavelli. Don Ferrante, da parte sua, non sapeva a qual dei due dar la preferenza: se al Principe o alla Ragion di Stato. Vi sovviene delle argute parole del Man-

    derazioni hanno certo qualche valore, ma non dimostrano che il Botero abbia veramente viaggiato in Rumania. Quanto ai buoi, il Boterò non dice di averli veduti: „...fan fuoco di stoppie, et di sterco di buoi, che ui sono [in Bessarabia] grandissimi: et se ne caua numero grandissimo per li paesi vicini”. Op. cit., p. 96.

  1. Cfr. N. Iorga, Istoria Românilor în chipuri și icoane, Vol. I (Românii in străinătate si străinii in țările românești), p. 218.
  2. L’esemplare posseduto dalla Biblioteca dell’Accademia Rumena porta infatti un cartellino, nel quale si legge: Biblioteca Centrală, București|Donațiunea repausatului| Ubicini | 1885. No. 90.
  3. Provinces Danubiennes et Roumaines par MM. Chopin et A. Ubicini, Paris, 1855.
  4. Sul Botero cfr. C. Gioda. La vita e le opere di G. Botero, Milano, Hoepli, 1896; — Cimbali, La sapienza politica di G. Botero in Nuova Antologia, 1 marzo 1896; P. Orsi, Saggio biografico e bibliografico su G. Botero, in Rivista geografica italiana, 1896, fase. V— VII.
  5. Nella Rivista d’Italia del novembre 1898 — Ripubblicato in Nuovi Studi Manzoniani, Milano, Iioepli, 1908, pp. 341— 353.