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il Bassà fece venire a sè Alessandro, l’avo del qual fu ancor lui Vaivoda et è stato longamente confinato parte in Rodi, et parte nel castello di Aleppo, ma già alquanti mesi fatto venir qui, con mandato di chiamar li principali del predetto giovine Vaivoda li disse che il Signor mal satisfatto del governo di detto lor Vaivoda lo haveva privato et eletto questo Alessandro, il qual li governerà con maggior amore et diligentia, che non sono stati fin qui, et che per ordine espresso di Sua Maestà el non cambieria alcuno delli ministri, che erano: ma tutti resteranno nel Stato in grado loro, et così fu publicato detto Alessandro per Vaivoda di Valachia, et furono mandati altri chiausi per levar tutti li denari, et mobili, che il predetto giovine haveva portato seco et lui messo in un cocchio fu condutto prigione alle sette torre, et espediti chiausi in Valachia, et il Sanzacco di Silistria che vadi a far prigione la madre, fratelli et sorelle di questo giovane, et che anco con tormenti intendano dove sono li danari et gioie, che si dice esser più di un milion d’oro et che tutto sia mandato qui insieme con li prigioni, si ben molti credono che la madre sarà fatta prima morir, essendo molto imputata di mal governo; ma perchè nessuna causa de importanza si dia di questa mutationc, è parsa ad ogni uno cosa molto nova, né resterò di dir a Vostra Serenità come l’infelice giovine, dubitando di questo accidente, subito gionto, mandò l’istessa sera a donar al Bassà ducati 40 mila et al suo checaia 4000, sperando di farselo benevolo; ma si dice che Sua Magnificenza lo fece intender al Signor, dimandando quello el ne dovesse far, et Sua Maestà li fece risponder ch’el li dovesse mandar in Casnà.

Di Pera alli 5 Giugno 1568.

Giacomo Soranzo Cav. bailo.


A non parlare di due lunghe relazioni degli annalisti veneti Stefano Magno e Angiolello da Vicenza1, nella prima delle quali si descrive la battaglia de la Podul Inalt e la splendida vittoria riportata da Stefano il Grande sui turchi di Soliman Pascià (19 gennaio 1475); nella seconda, la disfatta di Ràzboieni (26 Luglio 1476), dove, emulando il valore degli Spartani alle Termopili, 10.000 rumeni tennero testa fino all’ultimo a più di 200.000 fra turchi e tartari; converrà dar qui un brevissimo estratto de’ Diarii di Marino Sanuto, in cui vediamo Venezia in festa e gli ambasciatori del Vaivoda di Moldavia prender parte col doge a ogni sorta di divertimenti e di funzioni civili.

  1. Autore di una Historia turchesca pubblicata il 1909 da I. Ursu nelle edizioni dell’Accademia rumena. Cfr. ora, per ciò che riguarda la narrazione della disfatta di Războieni, del medesimo I. Ursu, Ștefan-cel-Mare și Turcii, Bucarest, 1914, e la recensione del Iorga in Bulletin de l’Institut pour l’étude de l’Europe sud-orientale, anno I, fase. 5 (Maggio 1914), p. 106.