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bene una cristallina chiarezza d’esposizione dei singoli sistemi ed una squisita eleganza di forma, per cui sarebbe stato desiderabile che qualcuno li avesse raccolti.

Da «La nuova direttiva nella poesia e nella prosa romena» di Titu Maiorescu:

Non intendiamo e non possiamo ammettere questa negligenza della forma. L’indifferenza del pubblico romeno, che allo stesso livello degli altri veri poeti mette Tăutu e Sion e... tutti quanti (1) e d’altra parte la frettolosità di tutta la nostra produzione intellettuale, che appar prodotta nella inquietezza di una continua minaccia, spiega, non scusa l’errore di cui parlo. Appunto per ottenere il risveglio del pubblico dall’indifferenza in cui è caduto, è necessario presentargli le forme estetiche più perfette, e, in mezzo alle agitazioni politiche e sociali, l’arte è chiamata a offrirci un porto ove poterci rifugiare. Quando l’irrequietezza (altrimenti passeggiera) di un cuore ricco di sentimenti desidera incarnarsi nella forma della poesia, per ciò stesso entra in un mondo, in cui il tempo non ha più alcun significato. Allora la più scrupolosa cura della forma rappresenta per il poeta un dovere, giacche solo perfettamente espressa la sua concezione potrà passare come un’eredità intatta alle generazioni future. E qual poeta, nell’istante del vero entusiasmo, non dovrebbe dimenticare i limiti dell’attualità e, piuttosto che riscaldarsi ai raggi di una fiducia in sè spesso illusoria, non dovrebbe innalzar la sua ispirazione verso una speranza d’immortalità?... Era una sera quieta di maggio dell’anno 1871; ma nel salotto, in cui s’era adunata una così gran quantità di gente, nessuno osservava la bellezza della natura risorgente dal sonno invernale: le passioni erano all’ordine del giorno e con nervosità esasperata si agitavano le questioni del momento. In fondo alla sala, sfiorata ancora dai raggi del sole che tramontava, sorgeva su d’un piedistallo di colore scuro una statua di marmo, bella imitazione di un capolavoro antico; e, mentre tutti erano presi dalle loro discussioni politiche, in mezzo a tante parole di fuoco, a tanti gesti esagerati ed all’emozione di tutti, in quella confusione di passioni e di sentimenti diretti verso un solo punto della vita reale, punto passeggierò, di un’importanza eccessiva nel momento presente, di una nullità assoluta per l’avvenire: — la statua candida, col suo calmo sorriso, s’innalzava serena su quel caos. La sua forma divina passava, non tocca dalle passioni, oltre l’onda del tempo, sicura dell’awenire, vivendo in una calma soprannaturale la sua vita eterna.

Sì, nel felice mondo dell’arte il tempo non ha alcun potere, non ha più senso, e chi, innalzatosi alla sua sfera, ha saputo modellare una forma bella, quegli, solo quegli, è sulla strada dell’immortalità...

Invano vi fate avanti voialtri dal pensiero grossolano, dalla forma incolta, dallo stile pedantesco: filologi, accademici, giornalisti, o comunque vi chiamate; invano cercate scagliar le vostre frecce contro la nuova direttiva. Voi non avete una forma; il giorno di domani non vi conosce.

(Trad. di Ramiro Ortiz).

  1. In italiano. Questa espressione come l’altra: tutti frutti ha preso in romeno il significato: ogni sorta di gente, o di cose (di poco valore) messe alla rinfusa.