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— «Signore, non desidero nè oro, nè vani onori.
Non son venuto a combattere per tali cose.
Il dolore della mia Patria mi ha armato il braccio
e per la sua salvezza ho combattuto.
Se poi si tratta di darmi una compagna,
sappi, o Re, che io stessa sono una fanciulla!» — .

A queste parole il bel capitano
gitta via l’elmo e i capelli le cadono ondeggianti sugli omeri.
Tutto l’esercito vede con rapimento
una fanciulla soave come la felicità.
Il Voda la guarda estatico, rapito dalla sua bellezza;
— «Quale» — le domanda — «de’ miei boieri vuoi tu per marito?»—

— «Signore» — dice la fanciulla — «desidero essere la sposa
d’uno de’ tuoi guerrieri, ma che piaccia a me.
Tutti son valorosi: non ne dubito punto,
ma il mio sposo io voglio amarlo!» — .
Il figlio del Voda le si gittò ai piedi
e con dolce accento di preghiera:

— «Sii la mia sposa» — le dice — «e ti giuro pel cielo
che son pronto a vivere e morire solo per te!» — .
A codeste parole la giovine vergine,
arrossendo in volto come rosellina di macchia:
— «Se vuoi il mio amore, devi conquistarlo
vivendo e morendo non per me, ma per la Patria!» — .

(Trad. di Ramiro Ortiz).